Il primo motore a scoppio che utilizzava una miscela di aria e combustibile, e che funzionasse realmente, è stato progettato e sperimentato in Italia nel 1854 ad opera di due fisici toscani: Eugenio Barsanti e Felice Matteucci.
Si trattava di un motore verticale a stantuffo libero: lo scoppio, all’interno della camera di combustione, avveniva attraverso una miscela di aria e gas illuminante;
Il motore a scoppio fu poi perfezionato nel 1860-1861 dai francesi Jean-Jacques Lenoir e Alphonse Beau de Rochas. Ma era ancora lontano dal rappresentare un propulsore affidabile. Venne infatti drasticamente migliorato e trasformato in un prodotto industriale dal tedesco Nikolaus Otto. ( da cui il nome di ciclo otto).
Nel 1876, Otto realizzò il primo motore a scoppio a quattro tempi (aspirazione, compressione, scoppio e scarico), base per tutti i successivi sviluppi in questo campo. Sarà poi Daimler a sviluppare un motore a scoppio leggero e potente, in grado di essere applicato sulle automobili.
Nel 1889 poi Benz presenterà la prima auto commerciale, ma il motore a scoppio deve la sua invenzione a due italiani. Nel 1892, Rudolf Diesel brevettò il motore a ” Diesel “, simile al motore a combustione interna ma senza candele.
Pochi anni più tardi, precisamente nel 1901 Maybach fido collaboratore di Dailmer realizzerà la prima automobile moderna, chiamata Mercedes dal nome della figlia del console Emil Jellinek che l’aveva commissionata. E’ la prima automobile non derivata da una carrozza, ma progettata su un telaio concepito per alloggiare un motore.